INTRODUZIONE

Il termine Orchidea deriva dal greco Órchis, che significa "testicolo"; le specie appartenenti al genere Orchis, infatti, posseggono un apparato radicale costituito da due rizotuberi a forma di testicolo e hanno caratterizzato il nome dell'intera famiglia.

La famiglia delle Orchideaceae è assai numerosa, se ne contano oltre 20.000 specie in tutto il Mondo, la maggior parte delle quali tipiche delle zone tropicali. In Europa sono state censite circa 200 specie, di cui almeno 120 in Italia. Mentre le Orchidee tropicali sono "epifite", vale a dire che vivono sui tronchi o sui rami degli alberi, quelle rinvenibili alle nostre latitudini sono "geofite", cioè crescono sul suolo.

Curioso anche il processo di fecondazione delle Orchidee, che in pochissime specie avviene tramite "autogamia", cioè la fecondazione del fiore tramite il suo stesso polline, mentre nella maggior parte delle specie avviene ad opera degli insetti (fecondazione entomofila) i quali vengono attirati: dal nettare, dalla somiglianza con fiori che contengono nettare, o da un richiamo sessuale (vedi approfondimento). In particolare, nelle specie del genere Ophrys, il labello riproduce l'addome della femmina dell'insetto che si occupa della sua impollinazione, attirando così gli esemplari di sesso maschile.

Il fiore dell'Orchidea, una volta fecondato, produce un frutto denominato "capsula" contenente milioni di semi che, dispersi dal vento quando maturi, assicurano la conservazione della specie. Questi semi, tuttavia, sono privi di sostanza alimentare di riserva e, quindi, non sono in grado di germogliare da soli; al loro sostentamento provvedono alcuni microfunghi (principalmente quelli del genere Rhizoctonia) con i quali si instaura una simbiosi micorrizica. La simbiosi tra il fungo e l'Orchidea dura finché quest'ultima non produce il "bulbo" e diventa, quindi, autosufficiente. Per alcune specie di Orchidee completamente prive di clorofilla (vedi ad esempio il genere Neottia) la simbiosi dura per tutta la vita.

Le Orchidee sono piante assai delicate e, spesso, estremamente rare; per questo vanno protette, limitandosi solo ad osservarle e fotografarle (evitando assolutamente la loro raccolta), con la massima cura e preservando sempre il loro areale di crescita.

 

 

 

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