Hemileccinum impolitum (Fr.) Šutara.

Ordine:

Boletales.

Famiglia:

Boletaceae.

Etimologia:

Dal latino "impolitum"= rozzo, grossolano, non levigato, per la superficie del cappello con questo aspetto (nella descrizione originale, il pileo viene definito, tra l'altro, "impolito").

Boletus impolitus Fr. 1838 (Basionimo). Xerocomus impolitus (Fr.) Quél; Leccinum impolitum (Fr.) Bertault; Tubiporus impolitus (Fr.) P. Karst.

Specie con una tassonomia molto controversa, più volte rimbalzata da un genere all'altro (in particolare tra il genere Boletus ed il genere Xerocomus), recentissimi studi (Šutara 2008), basati anche sull'analisi molecolare, sebbene non completamente accettati dagli autori legati alle teorie più tradizionali, pare che abbiamo definitivamente messo la parola fine alla questione includendo la specie in un genere nuovo.

Fungo terricolo, con il cappello sodo e carnoso. La cuticola è asciutta, pruinosa negli esemplari giovani,  vellutata con la crescita, di colore variabile dall'ocra molto pallido al bruno anche molto scuro. I tubuli sono arrotondato-adnati al gambo, piuttosto lunghi, di colore giallognolo, immutabili al taglio. I pori, anch'essi immutabili, sono piccoli, tondi, di colore giallo oro brillante. Il gambo assume forme variabili (cilindrico, obeso, contorto, etc.), ha una colorazione giallo chiaro con toni bruni soprattutto alla base; talvolta presenta delle sfiammature rosse, soprattutto in prossimità dell'attaccatura al cappello;  è privo di reticolo, ma si presenta spesso granuloso. La carne è soda, giallastra, immutabile alla sezione. L'odore è come di cloroformio, soprattutto alla base del gambo, ed il sapore dolciastro. Cresce specialmente nei boschi caldi di latifoglie (in particolare castagni, querce e faggi), dall'estate agli inizi dell’autunno.

Hemileccinum depilatum è quasi un sosia; macroscopicamente si presenta con una superficie pileica tipicamente "martellata" (ma si tratta di una caratteristica che può facilmente trarre in inganno) ed odore di fenolo alla base del gambo. Solo l'esame microscopico delle ife della cuticola può togliere ogni dubbio.

La colorazione pileica e l'immutabilità della carne possono creare qualche confusione con i Boletus della sezione Edules; tuttavia, l'assenza di reticolo sul gambo e la carne giallognola e non bianca ne consentono una pronta differenziazione.

Commestibile, avendo l'accortezza di scartare il gambo che, oltre ad essere indigesto, presenta un fastidioso odore di cloroformio alla base.

Nel comprensorio del Vesuvio è possibile rinvenirlo sotto Leccio all'interno della riserva "Tirone". Trovato varie volte anche nei castagneti di Roccamonfina (CE).

Šutara J. "Xerocomus s. l. in the light of the present state of knowledge" Czech Mycol. 60 - 2008.