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Boletus reticulatus  Schaeff.

=Boletus aestivalis (Paulet) Fr.

 
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Note tassonomiche e nomenclaturali:

Boletus reticulatus Schaeff. 1774 (Basionimo).

Il nome di questa specie deriva dal latino "reticulatus" che, a differenza di quanto si potrebbe essere portati a pensare, sembra non si riferisca all'evidente reticolo sul gambo, ma alla tendenza della superficie del cappello a screpolarsi, formando una sorta di grossolano reticolo.

Questa specie è stata per lungo tempo conosciuta con il nome di Boletus aestivalis (nome tutt'ora molto utilizzato) a causa di un grossolano errore. Si riteneva infatti che il Boletus reticulatus descritto da Schaeffer nel 1774 fosse in realtà un fungo imbluente (caratteristica non compatibile con la specie in questione) e, per questo motivo, era stato adottato come Basionimo il Tubiporus aestivalis descritto da Paulet nel 1793 (poi ricombinato in Boletus nel 1838). Tuttavia, si tratta solo di un errore nella traduzione dal latino. Nella sua diagnosi originale, Schaeffer scrive: "Boletus caulescens, ...."  che significa caulescente, cioè provvisto di un gambo (a quel tempo tutti i funghi a tubuli e pori venivano chiamati Boletus, anche quelli sessili), e non caerulescente, cioè imbluente.

Descrizione:

Basidiomicete terricolo, con il cappello sodo e carnoso, tipicamente molle al centro. La cuticola è sempre asciutta, liscia, glabra vellutata, spesso screpolata per il tempo secco, di colore variabile dal beige-nocciola al paglia, al camoscio, al bruno anche molto scuro. I tubuli sono arrotondato-adnati al gambo, abbastanza lunghi, di colore inizialmente bianco, poi giallognolo ed infine verde, ma sempre immutabili al taglio. I pori, anch'essi immutabili, sono piccoli e concolore ai tubuli. Il gambo assume forme variabili (cilindrico, obeso, contorto, etc.) ma solitamente meno panciuto che nelle altre specie di "Porcini", ha una colorazione che varia dal nocciola chiaro al brunastro ed è ricoperto fino a quasi tutta la sua lunghezza da un reticolo dapprima biancastro e poi brunastro. La carne è soda, bianca immutabile anche sotto la cuticola. L'odore è gradevole ed il sapore dolciastro. Cresce soprattutto nei boschi caldi di latifoglie (in particolare castagni, querce e faggi) di media collina, ma anche in quelli di conifere, dalla fine della primavera all’autunno.

Monte Venere (VT), 01.10.2006

Somiglianze ed Osservazioni:

Si riconosce facilmente per la cuticola vellutata ed il reticolo uniforme su tutta la lunghezza del gambo. Proprio questi due caratteri, combinati, aiutano a separarlo dagli altri "Porcini". Infatti, il Boletus edulis presenta una cuticola rugosa e quasi sempre untuosa o appena vischiosa, nonché un gambo biancastro con reticolo concolore limitato alla parte alta dello stipite. Il Boletus pinophilus è ben distinguibile per la colorazione rossastra della cuticola che si presenta non vellutata, ma umida e spesso rivestita da una finissima pruina biancastra e per il reticolo limitato alla parte alta del gambo. La specie più vicina è il Boletus aereus che presenta una cuticola sì asciutta e vellutata, ma di colore normalmente più scuro (fino al nerastro) e spesso chiazzata di ocra ed un reticolo anche qui limitato alla parte alta del gambo. Gli altri Boletus si differenziano facilmente per la diversa colorazione dell'imenio e/o della carne al taglio.

Si tratta sicuramente della più profumata e gustosa tra le quattro specie di "Porcini"; tuttavia, è anche quella che con maggior frequenza risulta invasa dalle larve

 

Commestibilità:

Commestibile, molto apprezzato.

Diffusione:

E' una specie abbastanza precoce, già dalla tarda primavera (Maggio) è possibile trovarla nei boschi termofili più caldi (Castagno e Quercia); poi ha una seconda fruttificazione in autunno. E' molto più diffuso in ambiente Mediterraneo, ma non disdegna gli ambienti di alta montagna (Faggio e Abete).

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Casi di Teano (CE), 30.05.2008

Casi di Teano (CE), 05.06.2008

Roccamonfina (CE), 14.07.2006

Casi di Teano (CE), 02.06.2005

Campaegli (RM), 05.07.2008

Manziana (RM), 23.05.2010

 

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