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Armillaria socialis  (DC.: Fr.) Fayod

=Armillaria tabescens (scop.) Emel

 
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Note tassonomiche e nomenclaturali:

Agaricus socialis DC. 1815 (Basionimo); Clitocybe tabescens (Scop.) Bres.; Armillaria mellea var. exannulata Peck.

Il nome di questa specie ha subito notevoli vicissitudini nel corso del tempo; i vari autori non sono concordi su quale sia il nome corretto da utilizzare.

Agaricus tabescens (da cui deriva la ricombinazione in Armillaria tabescens) è stato pubblicato nel 1772, quindi prioritariamente rispetto ad Agaricus socialis del 1815; tuttavia, quest'ultimo è stato sanzionato da Fries nel 1821 mentre il primo non ha ricevuto sanzionatura. Ai sensi del Codice di Nomenclatura Botanica, quindi, laddove i due taxa siano considerati un'unica specie (e noi così li consideriamo), il nome da applicare è quello sanzionato, sebbene non prioritario.

Descrizione:

Fungo lignicolo e cespitoso, che cresce dalla tarda estate all'autunno alla base degli alberi e sui tronchi in disfacimento di Querce, raramente di altre latifoglie; molto spesso cresce sulle radici interrate, risultando apparentemente terricolo. E' l'unica specie tra le Armillaria che talvolta si presenta con vari esemplari connati. Presenta colorazioni bruno tabacco sia del cappello che del gambo, quest'ultimo si presenta sprovvisto di anello; il cappello invece è convesso solo nei giovani esemplari, poi tende a distendersi, fino a diventare quasi involuto con un piccolo umboncino, ricoperto da minute squame più scure, maggiormente appressate verso il centro. Le lamelle sono fitte, leggermente decorrenti, di colore bianco con sfumature rosate a maturità. Odore fungino, sapore dolciastro.

Roma, 05.11.2015 - Esemplari adulti

Somiglianze ed Osservazioni:

Il genere Armillaria in Europa conta circa 7 distinte specie, di cui: 2 prive di anello (A. socialis e A. ectypa - Sottogenere Desarmillaria) e 5 provviste di anello (A. mellea, A. gallica, A. cepistipes, A. borealis e A. ostoyae - Sottogenere Armillaria).

La distinzione tra le varie specie a volte è molto agevole, altre volte complessa. A. ectypa, che è quella più vicina ad A. socialis (avendo in comune l'assenza di anello), è una specie molto rara, probabilmente relegata ai soli Paesi del Nord Europa, dove cresce in sfagni e torbiere, in zone comunque fuori dai boschi.

Tra le specie provviste di anello, invece: A. mellea si riconosce per l'anello ben consistente e le squame sul cappello molto piccole e concolori; A. gallica presenta un anello quasi inconsistente, molto simile alla cortina dei Cortinarius, base del gambo notevolmente bulbosa, residui di velo giallo lungo il gambo, crescita poco cespitosa (spesso solo due o tre esemplari); A. cepistipes si caratterizza per una crescita apparentemente terricola, anch'essa bulbosa alla base del gambo, igrofana, spesso con margine del cappello striato, rispetto ad A. mellea presenta Giunti a Fibbia alla base dei basidi; A. ostoyae si distingue principalmente per la sua predilezione alla crescita su legno di Conifera, presenta tonalità più scure, squamette sul cappello molto più scure, erette e persistenti, anello bordato di bruno soprattutto al margine; A. borealis è una specie molto rara, probabilmente relegata ai soli Paesi del Nord Europa, è molto simile ad A. cepistipes dalla quale si distingue per una diversa conformazione delle cellule marginali del filo lamellare.

 

Commestibilità:

Commestibile dopo cottura. Contiene sostanze resinose (con effetto purgante)  termolabili ed idrosolubili, per cui, necessita di "prebollitura" con scarto dell'acqua di cottura per essere consumata; inoltre occorre avere l'accortezza di scartare i gambi che, essendo troppo legnosi, spesso risultano indigesti. Diviene irrimediabilmente tossica se congelata da cruda.

Diffusione:

Specie non ovunque diffusa, ma localmente abbondante. E' molto più presente in ambiente Mediterraneo, dove predilige la crescita su legno di Quercia.

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Roma, 05.11.2015

Lago del Salto 09.10.2012

 

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